venerdì 10 aprile 2009

Non so se potrà accadere ancora



Anche quest’oggi,
come è già avvenuto ieri,
e l’altro ieri ancora,
con il lento avvicendarsi
delle ore,
il cielo azzurro
torna ad imbrunire
e lentamente
si fa di nuovo sera.
Quella speranza,
quel desiderio che
avevo in fondo al cuore,
pensando si potessero
avverare,
restano solo un ricordo
che mi fa tanto male
e mi fa morire dentro.
E’ notte fonda ormai,
e, così come è avvenuto ieri,
e l’altro ieri ancora,
mi ritrovo ancora solo,
seduto, dietro ai vetri
del balcone.
In lontananza odo
l’abbaiar di un cane
che tenta di ritrovare
il suo padrone
o, perché spinto dalla fame,
cerca nei rifiuti
qualcosa da mangiare.
Odo, ancora
il cadenzato passo
di un onesto cittadino
che a casa fa ritorno
dopo il lavoro.
Squarcia il silenzio
della notte fonda
il sinistro ululato
di una sirena
che, impazzita, corre
verso un ospedale
nel tentativo di salvare
una vita.
Irrompe, ancora,
nella notte buia,
il lampeggiar
dei Vigili del fuoco
che corrono veloci
verso chi loro
ha chiesto aiuto.
Mentre tutto ciò accade
io sono ancora là
con lo sguardo rivolto
verso il cielo…
guardo le stelle,
sono uscite in tante,
sono nate in mille,
mentre la luna, che dal vento
lentamente si lascia cullare,
illumina la terra insonnolita.
Il tempo corre e passano
le ore,
e mentre il sole
nuovamente spunta
all’orizzonte,
facendo sì che il nuovo
giorno arriva,
in me si rinnova
il desiderio di vederti,
riabbracciarti ancora,
sperando di non sentirmi
dire:
“…chissà forse domai,
oppure non so
se ciò potrà accadere…

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Antonio